Cremosa e dolce una zuppa di verdure salutare che piacerà anche ai più piccoli!

Tutti possono cucinare
Tutti possono cucinare
Tra l’1 e il 2 novembre la chiesa cattolica festeggia Tutti i Santi e il Giorno dei Defunti, mentre la festa laica di Halloween ha luogo la notte tra l’ultimo giorno di ottobre e il primo di novembre.
La ricorrenza dedicata a tutti i santi è una celebrazione che risale al 13 maggio del 610 dc. La data di commemorazione da maggio fu successivamente spostata al 1° novembre per farla coincidere con una delle festività più importanti dell’anno delle popolazioni celtiche. Questa festa era chiamata Samhain ed era dedicata alle celebrazioni propiziatorie delle anime disincarnate (defunti, ma anche spiriti, fate, ed elfi) che in questa notte potevano entrare in contatto con il nostro mondo.
Con la conquista della Gallia da parte di Cesare la festività si unì a una simile che si svolgeva nell’antica Roma: la festa di Pomona. Era una festa dedicata alla “morte della natura” che cadeva proprio in autunno. Durante questa festa si ringraziava la terra per i prodotti ricevuti e si dava l’arrivederci al periodo più produttivo dell’anno. È con il Cristianesimo che la festa assunse il significato religioso di commemorazione del mondo dell’aldilà.
Si raccontava che il Giorno dei Morti nella notte tra l’uno e il due novembre i defunti tornavano dall’aldilà per visitare i cari ancora in vita portando ai bambini dei doni, biscotti e dolciumi. Per accogliere le anime dei defunti si usava imbandire le tavole con prelibatezze di ogni tipo.
In inglese la festa di Tutti i Santi si chiama All Hallows’ Day. Il giorno della vigilia, cioè il 31 ottobre, veniva chiamato All Hallow Eve, che altro non è che l’Halloween di oggi.
Si tratta di una festa che riprende l’antica tradizione dei popoli celtici. La notte tra il 31 Ottobre e il 1° di Novembre avveniva il passaggio tra la stagione estiva e quella invernale, i popoli celti convinti che le porte tra il regno dei vivi e quello dei defunti si aprissero, si travestivano in modo terrificante per spaventare gli spiriti maligni che potevano tornare dall’aldilà per terrorizzarli. Di questa credenza ciò che rimane nel mondo anglosassone attuale è la voglia di travestirsi e festeggiare in compagnia!
Cremosa e dolce una zuppa di verdure salutare che piacerà anche ai più piccoli!
Gnocchi con zucca, zucchina e champignon è una ricetta che vede golosi gnocchi di patate con ortaggi, “tenuti insieme” da poco gorgonzola e parmigiano. Un primo piatto golosissimo estremamente facile da preparare. Il connubio dolce-salato …
La frutta di Martorana, in palermitano chiamata semplicemente “a marturana”, è un dolce di origine panormita diffuso in tutta la Sicilia. Famoso in tutto il mondo per il modo in cui la pasta di mandorla viene lavorata per imitare alla perfezione frutta e ortaggi di ogni tipo. È un prodotto inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) e riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale siciliano.
I taralli siciliani sono dei biscotti glassati a forma di treccia saldata a ciambella, diffusissimi in ogni angolo dell’Isola. Un tempo questi biscotti rientravano fra i tanti dolci che si preparavano per la Festa dei Morti, ma oggi, come succede per i tetù e teio, altri dolci della tradizionale festività dei defunti, si trovano tutto l’anno in ogni forno e pasticceria di Sicilia che preparano dolci e biscotti tradizionali.
I tetù siciliani (o tatù), anche conosciuti col nome di tetù e teìo, o tetù e catalani, sono dei biscotti che pur trovandosi nei forni e nelle pasticcerie tutti giorni dell’anno, fanno parte insieme ad altri dei cosiddetti “dolci dei morti”.
La zucca rossa in agrodolce alla palermitana è un piatto tradizionale della cucina povera popolare. Si tratta di una ricetta semplice dove è impiegata la salsa agrodolce, tipica di moltissime ricette palermitane. Lo scopo dell’uso di questa salsa era quello di conservare più a lungo la pietanza.
La parmigiana di zucca è il piatto ideale per salutare l’estate che volge al termine e dare il benvenuto all’autunno. Un piatto facile da fare davvero strepitoso grazie al suo sapore e alla consistenza morbida …
I favi a cunigghiu, in italiano le fave a coniglio, sono un piatto frugale di origine contadina. Sostanzialmente si tratta di fave lessate con tutta la buccia, una pietanza diffusa in tutta l’Isola con diverse denominazioni e declinazioni, ma quella di cui ti parlo qui è l’autentica ricetta palermitana, quella che preparava mia nonna e prima di lei la bisnonna.
Il potàge di zucca con semi di papaya è una vera delizia dalle proprietà benefiche speciali. Una ricetta semplice ma di grande effetto che mancherà di lasciare stupiti i tuoi ospiti. Per una cena di successo, …