I muffins sono dei dolcetti tipici della cucina tradizionale anglosassone. Come i cupcakes, a cui sono affini, sono famosi e apprezzati anche in Italia dove sono diventati per molti una vera abitudine a colazione, o a merenda. I muffins si presentano “nudi”, cioè senza glassa di rivestimento, mentre i cupcakes sono delle vere e proprie torte in miniatura ricoperte di glassa.
I muffins si cuociono nei classici stampini che gli danno una forma rotonda a calotta semisferica. Possono essere preparati in svariati gusti, con la frutta, con la cannella, con la ricotta o anche con ingredienti salati, perfetti per uno sfizioso finger-food.
Le nostre ricette di muffins.
[dr_recipe_archives taxonomy=”recipe-tag” terms=”muffins-cupcakes” num_posts=12 carousel=true]Storia e origini dei muffins.
I muffins nascono nel Settecento in Inghilterra, come ricetta di recupero degli avanzi da forno, sebbene delle focaccine lievitate di forma tonda schiacciata, o a ciambella, venivano già consumate dai contadini del Galles già tra il X e il XI secolo. Non erano però delle focacce dolci. Chiamate bara maen (letteralmente pane e pietra) perché cotti su una piastra di pietra, venivano tagliate a metà e spalmate con del burro.
English Muffins.
Nel Settecento i muffins erano ancora un piatto povero, consumato soprattutto dalle classi sociali più basse che lavoravano alle dipendenze delle famiglie aristocratiche inglesi. Il fornaio di casa li preparava per la servitù con i rimasugli di pane del giorno prima, frutta e residui della lavorazione dei biscotti. A questi avanzi venivano mescolate insieme delle patate schiacciate.
Sull’origine del nome ci sono diverse tesi. Il termine appare per la prima volta in Inghilterra nel 1703 quando veniva scritto “moofin”. Il termine secondo alcuni deriva dalla parola francese mouflet, che significa letteralmente “soffice come il pane”, mentre per altri deriva dal tedesco “muffe”, termine che significa “piccola torta”.
La cuoca Hannah Glasse nel 1747 descrive gli English Muffins nel suo libro The art of cookery, una preparazione a base di farina e lievito naturale, arricchita con latte e burro, di consistenza spugnosa e di forma appiattita. Sempre secondo il testo questi sono cotti su una griglia e hanno aspetto dorato sopra e sotto, mentre rimangono chiari lateralmente.
È nell’Inghilterra Vittoriana che gli English Muffins conquistano tutte le classi sociali spopolando anche tra i nobili che l’apprezzavano come accompagnamento per il tè del pomeriggio. I tea cakes, come allora venivano chiamati, divennero così popolari da essere venduti in strada dai cosiddetti “Muffin men”. Questi passeggiando per le vie della città vendevano i loro muffins prelevandoli da vassoi di legno appesi al collo.
American Muffins
Negli Stati Uniti, all’inizio del XIX secolo, la ricetta dei Muffins, giunta con gli emigranti inglesi e irlandesi, venne rielaborata secondo il gusto locale ed ebbe un grandissimo successo.
Nel 1839 per la prima volta si parla di American Muffins in alcuni libri americani di ricette, tra cui il Kentucky Housewife, ma è nel 1847 che nella ricetta degli Americans Muffins compare per la prima volta un agente lievitante chimico.
Il muffin inglese si distingue dal muffin americano proprio per il tipo di lievitazione, è più piatto e lievita con il lievito di birra, mentre quello americano è più gonfio e più grande questo grazie all’impiego del lievito chimico. Ovviamente aspetto e gusto finale sono molto diversi.
I muffins americani oggi sono popolari ovunque e la loro ricetta è quella universalmente usata. Divenuto un dolce specifico della cucina americana, il muffin è il dolce ufficiale di ben tre Stati Americani: quello al mais nel Massachusetts, quello ai mirtilli nel Minnesota e logicamente quello alle mele nello stato di New York!
Una curiosità: i stampini in carta da forno per i muffins comparvero in America nel primo ventennio del Novecento. Inizialmente erano usati solo per servirli, poi tra il 1925 e il 1930 incominciarono a essere usati anche per cuocerli.