Lo spremiagrumi non è soltanto un oggetto da tirare fuori quando si ha voglia di una spremuta: è uno strumento che può trasformare la tua cucina in un laboratorio creativo. Eppure, non tutti gli elettrodomestici sono uguali. In questa guida non ci limiteremo a elencare le tipologie, ma ci concentreremo su come scegliere il miglior spremiagrumi per le tue esigenze.
Perché usare uno spremiagrumi oggi
In un’epoca frenetica come la nostra, riscoprire la semplicità di uno spremiagrumi può fare la differenza. Non solo per preparare un succo fresco al mattino, ma anche per:
- aggiungere una nota acida a un hummus fatto in casa;
- sfumare un risotto con succo d’arancia anziché con il vino;
- realizzare una citronette al volo;
- preparare un dolce con glassa al limone degno di una pasticceria;
- esaltare un ceviche o un’insalata estiva con qualche goccia di lime.
Chi ama cucinare sa che sono i dettagli a cambiare una ricetta. E il modo in cui si estrae il succo da un agrume è uno di quei dettagli.
Come scegliere il miglior spremiagrumi
Non basta leggere “potenza: 85 watt” o “acciaio inox” per trovare lo spremiagrumi perfetto. Ecco gli aspetti da valutare con attenzione.
- Frequenza e tipo di utilizzo – Ti prepari una spremuta ogni mattina? O usi il limone solo per condire l’insalata? Chi utilizza lo spremiagrumi sporadicamente può puntare un modello manuale, semplice ed economico. Ma se ogni giorno inizia con una spremuta, allora è meglio scegliere un modello elettrico o addirittura uno a leva: solido e senza cavi, ma più performante dei classici manuali;
- Ergonomia e facilità d’uso – Uno spremiagrumi dovrebbe lavorare al tuo posto, non costringerti a lottare con pezzi di polpa che si incastrano. Un buon design è essenziale: impugnatura comoda, base stabile, beccuccio ben posizionato e, se è elettrico, un pulsante che non richieda una pressione da body builder. Anche l’altezza del beccuccio incide: alcuni modelli permettono di usare bicchieri alti, altri no;
- Facilità di pulizia – Chi ha voglia di lavare tre pezzi minuscoli pieni di fibra d’arancia ogni giorno? Nessuno. Ecco perché la pulizia è un fattore chiave. I modelli migliori sono quelli con pochi pezzi facilmente smontabili, magari compatibili con la lavastoviglie. Ma attenzione anche alla qualità della plastica: le componenti trasparenti tendono a opacizzarsi col tempo se sono di scarsa qualità;
- Materiali e durata – Un corpo in acciaio inox ha un impatto visivo forte e promette resistenza ma anche tra i modelli in plastica ci sono differenze notevoli. Quelli economici tendono a rompersi o ingiallire rapidamente. Se lo spremiagrumi diventa parte della tua routine quotidiana, conviene scegliere un prodotto più robusto, magari con componenti in Tritan o vetro temprato;
- Ingombro e design – Se vivi in un monolocale, ogni centimetro conta. Alcuni spremiagrumi sono compatti e possono essere riposti facilmente, altri (soprattutto quelli a leva) richiedono spazio e meritano di essere lasciati a vista. In quel caso, anche l’occhio vuole la sua parte: scegli un design che si adatta alla tua cucina;
- Funzionalità extra – Alcuni modelli elettrici offrono funzioni che non sembrano essenziali… finché non le provi. La rotazione bidirezionale, ad esempio, aiuta a estrarre più succo. Altri modelli consentono di regolare la quantità di polpa nel succo o hanno un contenitore graduato integrato;
- Rumorosità – Alcuni spremiagrumi elettrici hanno motori silenziosi che ti permettono di iniziare la giornata senza svegliare mezzo condominio.
Non serve riempire la cucina di strumenti: ne basta uno, scelto bene, per far brillare gli agrumi in ogni piatto.