I rigatoni alla puttanesca con il tonno sono una versione golosa, dei più conosciuti “spaghetti alla puttanesca”. Una ricetta che non può mancare nel tuo repertorio culinario, perché utilissima tutte le volte che vorrai portare a tavola in pochi minuti un primo piatto appetitoso .
La pasta alla puttanesca con il tonno è stata la mia prima esperienza culinaria in assoluto. Ero poco meno che adolescente quando assaggiai per la prima volta questa pietanza a casa di cugini che dalla Sicilia si erano trasferiti in Calabria. Non sapevo nulla di quel piatto, ma accidenti quant’era piccante e quanto era buona quella pasta!
Osservai talmente attentamente come mia cugina approntò in tempo record quel piatto di pasta, che lo imparai a memoria. Ricordo pure tutte le battutine maliziose che gli adulti si scambiavano sul nome di quella ricetta 🙂 .
La prima volta che preparai la pasta alla puttanesca con il tonno sott’olio per tante persone fu per i compagni di scuola. Invitati a casa della Prof. di matematica, questa ci mise a disposizione casa e cucina (praticamente una mamma) 🙂 . Eravamo una ventina di ragazzi ed io avevo 15 anni!
Da ragazzo pensavo che fosse una specialità calabrese, ma oggi ho colmato le mie lacune riguardo il sugo della puttanesca, sugli ingredienti e la sua storia. Però, malgrado oggi sappia che la ricetta originale in effetti si fa con gli spaghetti e senza il tonno, continuo comunque a prepararla come l’ho appresa da giovane. Sono uno che si affeziona ai momenti particolari della vita 🙂 .
Puttanesca originale.
La salsa detta “alla puttanesca” è usata solitamente per guarnire degli spaghetti. Questi così conditi costituiscono uno dei piatti tipici più famoso in tutto il mondo della rinomata cucina italiana.
Esistono storie molto fantasiose sulle origini della pasta alla puttanesca: da chi racconta che il piatto si chiama così perché servito alle prostitute dei Quartieri Spagnoli impegnate nelle “loro fatiche”, ad altri che ne rivendicano la paternità, come il cuoco Sandro Petti di Ischia, raccontando d’aver inventato il piatto improvvisando, con pochi ingredienti a disposizione, una “puttanata qualsiasi” per degli ospiti inaspettati.
Storia della puttanesca
Di fatto la ricetta originale è contesa tra le regioni del Lazio e della Campania le cui versioni differiscono per la presenza o meno delle acciughe. Togli le acciughe e avrai la versione napoletana!
In effetti, a Napoli, i tradizionali spaghetti c’aulive e chiappariella sono molto simili a quelli conditi alla puttanesca, anche se però questo “puttanesca” suona all’orecchio decisamente “romano”.
Curioso è il fatto che un personaggio del romanzo “Ferito a morte” di Raffaele la Capria parli di “spaghetti alla puttanesca come li fanno a Siracusa”. Il romanzo, del 1961, è la prima testimonianza scritta di questa ricetta.
L’unica cosa certa è che la pasta alla puttanesca è un piatto appetitoso e rapido da preparare perché approntato velocemente con ingredienti facili da reperire in dispensa. Per questo sono numerose le varianti esistenti di questa ricetta che ognuno prepara a seconda dei propri gusti.
Esistono varianti con pomodorini secchi, con e senza acciughe, e poi esiste la variante siciliana, che è poi la quella che leggerai tra poco, della puttanesca con il tonno sott’olio. Quello che non cambia nelle diverse versioni è la presenza di pomodoro, delle olive e dei capperi.
Rigatoni alla puttanesca con il tonno
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Commenta! Pin Ricetta Stampa ricettaI dati sono forniti al solo scopo informativo e non sostituiscono la consultazione di un medico o di un professionista qualificato. In particolare: il dato delle calorie non è da ritenersi un consiglio alimentare o nutrizionale, i valori indicati sono puramente indicativi; si prega di consultare le etichette degli alimenti per informazioni su allergeni e intolleranze.
Ingredienti
- 270 gr rigatoni n.50 Rummo
- 350 gr pomodori pelati - se li hai in casa sono ottimi i pomodorini
- 100 gr olive nere di Gaeta
- 30 gr capperi di Salina sotto sale
- 2 cucchiai olio extravergine di oliva
- 1 cipolla - media
- 1 spicchio aglio rosso di Nubia
- 2 filetti filetto di acciuga sott’olio
- 150 gr tonno rosso in olio di oliva - peso sgocciolato
- 1 pizzico peperoncino essiccato
- 4 gambi prezzemolo
- q.b. sale e pepe
Strumenti e Utensili
Istruzioni
- Come prima cosa dovrai mettere a bagno in acqua i capperi per dissalarli. Quindi metti la pentola con l'acqua per la pasta sul fuoco e intanto che attendi il suo bollore puoi preparare la salsa per il condimento.
- Trita finemente la cipolla e dividi in due uno spicchio d'aglio ben mondato, quindi falli rosolare, insieme ad una punta di peperoncino piccante, a fuoco dolce in buon olio d'oliva. Appena si sarà colorato appena il soffritto aggiungi i filetti di alici.
- Quando le alici si saranno completamente disciolte nel soffritto aggiungi il tonno ben scolato dal suo olio di conserva. Mescola per amalgamare gli ingredienti.
- Dopo un minuto aggiungi i capperi e le olive denoccialate.
- Metti i pelati e sgranali con una forchetta e fai in modo che si amalgamino per bene insieme agli altri ingredienti. Lascia cuocere a fiamma bassissima per far restringere la salsa.
- L'acqua per la pasta sarà pronta. Lascia restringere la salsa fin quando non scoli la pasta a due terzi della sua cottura.
- Pochi minuti prima di scolare la pasta aggiusta di sale se occorre e aggiungi il prezzemolo tritato alla salsa.
- Una volta scolata la pasta passala in padella con il condimento per completare la sua cottura.
- Impiatta aggiungendo altro peperoncino se lo desideri.
Esatta esatta come la preparava la nonna anche se lei non faceva il passaggio in padella, e il peperoncino era a discrezione del commensale, questo fin quando eravamo piccole …. ho cercata la ricetta nel “libro” ma non l’ho trovata …
Adesso puoi usare questa! 🙂
Che dire Biagio ?
Questo è il piatto che cucino più spesso a casa mia in quanto rapido e buonissimo !
Io uso come pomodoro fresco il Piccadilly e alla fine metto anche della mollica “atturrata”. Per i capperi uso sempre ed esclusivamente quelli che mi porta la mia cara amica Nicoletta da Lipari: finissimi !!! Li chiamano “lacrime Cristi”.
I capperi delle Eolie sono preziosi!