La ricetta dei purpiceddi murati è tradizionale della cucina palermitana, ma questa pietanza è conosciuta e diffusa in tutta l’isola dove si prepara con piccole varianti. A seconda delle località la ricetta prende nomi diversi, ad esempio il piatto è conosciuto anche come purpiteddri affucati, sostanzialmente si tratta comunque di moscardini in umido.
A Palermo la ricetta prende il nome di purpiceddi murati dove il termine “muratu” è riferito al modo di cuocere questa pietanza: i polipetti vengono posti in una pentola di coccio col coperchio ben chiuso che durante la cottura non viene rimosso.
Anticamente il coperchio veniva sigillato con dell’argilla (da qui il termine “murati”) e la pentola di terracotta veniva posta sulle braci di una cucina a legna per cuocere molto lentamente. Un procedimento simile che si può ottenere impiegando una pentola slow cooker, chissà magari la prossima volta ci proveremo.

LA CUCINA DI MONTALBANO
Con il nome di purpiteddri affucati la pietanza è citata tra le pagine de “Il cane di terracotta” di Camilleri, in uno dei momenti a tavola col commissario Montalbano.
Se sei un fan del famoso personaggio di Camilleri dai un’occhiata ai piatti di cucina più amati Salvo Montalbano!
Origini della ricetta.

La storia della ricetta dei “purpiceddi murati” è radicata nella tradizione culinaria popolare, che in Sicilia spesso fa largo uso di prodotti del mare. Essendo questa una cucina no-spreco, che sfrutta anche le risorse meno nobili, non sono poche le ricette che impiegano ingredienti poveri come nel caso di questa ricetta.
Quella dei purpiceddi murati era una volta una preparazione casalinga che si preparava tra la fine di agosto fino a tutto il mese di ottobre, periodo in cui erano disponibili i moscardini, dei piccoli polpi di sabbia, mentre i più pregiati polpi maiolini erano rari nel periodo e anche ben più costosi.
I moscardini, distinguibili dai maiolini per l’unica fila di ventose, anziché due, sono detti in dialetto “austini” in relazione al loro periodo di pesca. Ovviamente essendo un mollusco di valore minore, il moscardino in pescheria si trova, a un costo nettamente inferiore. Così è che con una spesa minima le massaie di una volta riuscivano a mettere in tavola un saporitissimo secondo piatto di mare dove l’intingolo era strategico per il consumo del pane anche non freschissimo, il che lo rendeva un piatto buono, economico e saziante.
A Palermo la ricetta prende il nome di purpiceddi murati dove il termine “muratu” è riferito al modo di cuocere questa pietanza. I polipetti vengono posti in una pentola di coccio col coperchio ben chiuso che durante la cottura non viene rimosso.
I polpi e la cucina palermitana.
Abbiamo, in occasione del purpu vugghiutu, già parlato dell’importanza del polpo nella cucina palermitana.
Nella cucina palermitana i polpi Maiolini hanno un ruolo importante, semplicemente lessati e conditi a discrezione del cliente soltanto con una spruzzatina di limone, vengono venduti in strada come prodotto di pregio nei tanti chioschi di “purparu”. I polpi moscardini, di dimensione ben più piccola e di scarso valore commerciale, sono destinati ad essere “murati”, per una zuppetta casalinga gustosissima dove poter bagnare pane a volontà.
La ricetta contemporanea.
Oggi questo piatto si prepara tutto l’anno impiegando anche i polpi maiolini (con pezzatura non superiore ai 100 grammi) e in tanti ristoranti palermitani viene servito soprattutto come antipasto insieme a del pane bruscato. Rimane comunque un piatto di cucina popolare che a casa si può servire come secondo, oltre che come antipasto. Ottima anche la gustosissima zuppa, ottenuta cucinando questi piccoli polpi di piccola dimensione, impiegata anche per condire la pasta.


Purpiceddi murati
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Ingredienti
- 1 Kg moscardini - o maiolini dal peso non superiore ai 100 g
- 400 gr polpa di pomodoro
- 1 spicchio aglio rosso di Nubia
- 4 cipollotti
- ½ bicchiere vino bianco
- 2 cucchiai olio extravergine di oliva
- 1 mazzetto prezzemolo
- q.b. sale marino fino
- q.b. peperoncino piccante - sminuzzato
Strumenti e Utensili
Istruzioni
- Dopo aver pulito per bene i moscardini, togliendo loro occhi e becco, lavali sotto acqua corrente e lasciali a scolare.In un tegame di coccio fai imbiondire in poco olio i cipollotti affettati molto sottilmente e l’aglio tritato. Aggiungi anche un po’ di peperoncino.
- Aggiungi al soffritto i moscardini e lasciali rosolare, quindi sfuma con il vino bianco.
- Quando l’alcol sarà completamente evaporato aggiungi la polpa di pomodori e giusto un pizzico di sale. Fai cuocere a fuoco lento con la pentola coperta per circa 35 minuti.
- Poco prima di spegnere il fuoco cospargi di prezzemolo tritato, quindi servi i polipetti ancora caldi.
Conclusioni.
Preparare i “Purpiceddi Murati” in casa non è difficile anche se richiede tempo, ma vale la pena provare la ricetta perché il risultato non ti deluderà. Arricchirai la tua tavola con i sapori autentici del mare con un secondo di pesce che conquisterà tutti.
Porta a casa il calore della Sicilia con questa ricetta che celebra l’amore per il cibo e la cultura. Buon viaggio gastronomico nella cucina palermitana!
Grazie per la ricetta!
Grazie a te per averla apprezzata
Ottimi piatti palermitani
Grazie!