Si sa le marmellate di agrumi sono tra le più apprezzate dai veri intenditori! La marmellata di mandarini, col suo intenso profumo agrumato, probabilmente è la più buona tra queste. Se poi la fai in casa con materie prime di eccellenza, 100% biologiche, ti garantisco che la sua degustazione sarà un’esperienza stellare per il palato.
Tutte le conserve genuine sprigionano il gusto degli ingredienti freschi utilizzati, nel caso della marmellata di mandarini tardivi di Ciaculli il gusto è ancor più intenso.
La mia marmellata è fatta, come tutte quelle fatte in casa, con la sola aggiunta di zucchero alla frutta raccolta dal mio albero di mandarini. È proprio quella frutta che fa la differenza e per spiegarti il perché devo dirti cosa ha di speciale il mandarino tardivo di Ciaculli.
Il mandarino tardivo di Ciaculli.
Il mandarino tardivo di Ciaculli, che i palermitani conoscono con il nome di marzuddu, è la produzione di agrumi più prestigiosa della Conca d’Oro dove si trova la nota frazione palermitana di Ciaculli. Si tratta di una varietà endemica, nata per mutazione spontanea del mandarino avana su portainnesti di arancio amaro, o di pompelmo. La sua coltivazione è oggi vincolata da un disciplinare di produzione.
Il mandarino tardivo di Ciaculli ha diverse particolarità, prima fra tutte quella di una maturazione tardiva: da gennaio a marzo. Quando giunge a maturazione, il frutto ha un’acidità compresa tra 0.5- 1.2 %, mentre il contenuto totale di zuccheri non è mai inferiore al 10%. Quindi è un mandarino molto dolce e succoso, che per altro ha meno semi al suo interno, rispetto ad altre varietà.
Un’altra caratteristica di questo mandarino è la sua buccia sottilissima, ben adesa alla polpa, che lo rende inconfondibile. Ingrediente essenziale per i liquori agrumati, il suo forte e gradevolissimo aroma impregna le cose con cui entra in contatto in modo persistente (anche per un paio di ore). Pensa dalla buccia del frutto verde, che si raccoglie annualmente per alleggerire il carico della pianta, si ricavano oli essenziali per i profumi.
In dialetto, riguardo l’aromaticità della scorza del mandarino, è nota l’affermazione “‘u mantrinu è spiùni!” con la quale si avverte il ladro che li raccoglie di nascosto che le sue mani odoreranno di mandarini facendo da spia.
La marmellata di mandarini tardivi.
Tutte le caratteristiche di cui ti ho appena parlato, rendono il mandarino tardivo perfetto per delle profumate e gustose marmellate. Tra l’altro è questo un prodotto biologico, visto che la pianta, molto resistente, non necessità di alcun trattamento con fitofarmaci.
Certo sarà una grande soddisfazione realizzare una deliziosa crostata con una buona marmellata come questa, ma delizie del genere si apprezzano meglio nella loro semplicità: spalmata sul pane ancora caldo!
Ho già raccolto i mandarini dal mio albero. Visto che non si trova in collina, come da suo habitat naturale, ma a pochi metri sul livello del mare, è già carico di frutti maturi perfetti per la marmellata. Per farla ho impiegato la sperimentatissima ricetta della marmellata di arance, alla quale ho apportato alcune piccole, ma necessarie modifiche.
L’operazione è abbastanza semplice, tuttavia l’eliminazione dei semini da ogni frutto (anche se pochi) è cosa noiosissima che richiede del tempo, ma ti assicuro, per il risultato finale che si ottiene, vale la pena correre questo rischio 😉
Marmellata di mandarini tardivi di Ciaculli
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Ingredienti
- 1,2 Kg mandarini biologici - peso frutta già mondata
- 600 ml acqua
- 720 gr zucchero bianco semolato - se ti piace meno dolce puoi fare stesso peso dell'acqua
Strumenti e Utensili
Istruzioni
- Lava per bene i mandarini lasciandoli in ammollo con acqua e bicarbonato per un’ora, quindi sciacquali, asciugali con della carta assorbente. Punzecchia i frutti con i rebbi di una forchetta, facendo attenzione a non affondare nella polpa, ma rimanendo in superficie. Non è facile perché la scorza è molto fine, fai attenzione!Metti i mandarini a bagno con acqua fresca per tre giorni. Ricordati di cambiare l’acqua due volte al giorno: la mattina e la sera. Tieni in luogo fresco e in locali non riscaldati.
- Il quarto giorno puoi finalmente preparare la marmellata. Elimina le estremità dei frutti e tagliali trasversalmente, con tutta la buccia, in due metà per poter eliminare i semi agevolmente.
- Dopo aver eliminato tutti semi, taglia le due metà a fette.Raccogli i mandarini puliti e affettati in una ciotola e pesali. Mettili in una pentola capiente, insieme ad una quantità d’acqua pari a metà del peso dei mandarini. Porta a ebollizione e a 10 minuti dall’ebollizione, aggiungi lo zucchero in quantità pari allo 0.6 del peso della frutta (poco più della metà).
- Aggiungi il succo di un limone e mescola accuratamente affinché lo zucchero non si è completamente sciolto. Abbassa la fiamma e lascia sobbollire la marmellata, mescolandola di tanto in tanto.La marmellata sarà pronta quando, mettendone su un piatto qualche goccia, questa raffreddata, inclinando il piatto non cola verso il basso.Abbiamo ottenuto una marmellata piuttosto morbida cuocendola per 80 minuti.
- Quando la marmellata è pronta, spegni il fuoco, mescola e dopo puoi versare la marmellata bollente nei vasetti precedentemente sterilizzati in acqua bollente (fai riferimento alle linee guida del Ministero della Salute riportate in fondo alla ricetta).
- Versa la marmellata nei vasetti senza arrivare fino all'orlo. Chiudili bene e capovolgili, lasciandoli raffreddare. Non appena la marmellata si sarà raffreddata controlla che il sottovuoto sia avvenuto correttamente, premendo al centro del tappo. Se non senti il classico click-clack, il sottovuoto sarà avvenuto correttamente.Resisti almeno un paio di settimane prima di gustarla.
Dimenticavo, un altro utilizzo in cucina del mandarino tardivo è quello di ricavare dalla buccia ottimi liquori, oppure farne dei frutti canditi dal frutto intero, un ingrediente fondamentale per la cassata siciliana. Magari la prossima volta metto le ricette!