La Pasta ‘Ncasciata è un piatto tipico della cucina siciliana appartenente al repertorio della cucina messinese. Si tratta di una sontuosa e ricca pasta al forno siciliana che può essere servita come piatto unico, essendo questa una pietanza molto calorica. La sua preparazione prevede la creazione di strati alternati di pasta, melanzane, ragù, tuma e uova, il tutto avvolto in un involucro di pangrattato e caciocavallo grattugiato. La pietanza di origine popolare è diventata famosa grazie al Commissario Montalbano, il celebre personaggio creato dalla penna di Andrea Camilleri. L’investigatore, noto per il suo amore per la buona cucina, nutre una vera passione per questo piatto essendo uno dei suoi preferiti.
Nei romanzi di Camilleri, questo piatto succulento assume un ruolo quasi simbolico, rappresentando la genuinità e la ricchezza della cultura siciliana. Montalbano ne assapora ogni boccone con gusto e trasporto, spesso descrivendolo con dovizia di particolari.
Pasta ‘ncasciata, un nome mille versioni.
La ricetta della pasta ‘ncasciata descritta nei romanzi di Camilleri non esiste in forma ufficiale, in quanto ogni famiglia siciliana custodisce gelosamente la propria versione, tramandata di generazione in generazione.
Se sei un fan del famoso personaggio di Camilleri dai un’occhiata ai piatti di cucina più amati Salvo Montalbano!
LA CUCINA DI MONTALBANO
«Nel forno troneggiava una teglia con quattro enormi porzioni di pasta ’ncasciata, piatto degno dell’Olimpo; se ne mangiò due porzioni, rimise la teglia nel forno, puntò la sveglia, dormì piombigno per un’ora, si alzò, si fece la doccia, si rivestì coi jeans e la camicia già allordati, arrivò in ufficio». Tratto da “Il cane di terracotta” di Andrea Camilleri.
La pasta ‘ncasciata, oltre che nel sopracitato romanzo viene menzionata in diversi libri della serie del commissario Montalbano scritti da Andrea Camilleri. Eccone alcuni in cui viene fatto riferimento a questo piatto:
- Il giro di boa – pagina 129
- Un mese con Montalbano – pagina 129
- La paura di Montalbano – pagina 283
La versione più verosimile alla pietanza descritta dallo scrittore siciliano è la pasta ‘ncasciata alla messinese, ma le varianti in Sicilia sono tantissime e anche gli ingredienti variano di paese in paese. Ad esempio, nell’agrigentino è nota una versione invernale in cui sono protagonisti broccoli e salsiccia, oltre all’immancabile formaggio siciliano in abbondanza.
Perché si chiama pasta ‘ncasciata?
Ingredienti a parte, quello che non cambia mai è il modo in cui la pietanza viene preparata: stipando la pasta (solitamente rigatoni) a strati nella teglia insieme ai diversi condimenti previsti. Proprio il nome “pasta ’ncasciata” deriva da questo modus operandi. Il termine siciliano “ncasciari”, dal latino incapsare, significa incassare, ovvero stipare all’interno di un contenitore senza lasciare spazio.
Dalla cucina zero sprechi un piatto dal sapore unico.
L’origine della pasta ‘ncasciata è legata alle preparazioni di pasta al forno diffuse nell’antico Regno di Sicilia, con l’aggiunta di un ripieno saporito e ricco di ingredienti tipici del territorio. Nata a emulazione dei piatti principeschi delle cucine baronali, si tratta di una pietanza nata povera con lo scopo di recuperare i cibi in scadenza. Con la sua preparazione laboriosa dai tempi lunghi, la pasta ‘ncasciata è divenuta nel tempo il piatto di cucina popolare tipico delle occasioni speciali, consumato in famiglia soprattutto durante le festività e i pranzi domenicali.
Il sapore è di quelli che conquistano immediatamente: la dolcezza delle melanzane, la robustezza del ragù, la sapidità del caciocavallo e la delicatezza delle uova si fondono in un connubio perfetto, regalando un’esperienza culinaria indimenticabile.
Pasta ‘ncasciata, la nostra ricetta.
La ricetta della pasta ‘ncasciata che prepariamo in casa nostra è sostanzialmente simile a quella classica messinese, tuttavia non mancano delle differenze. Ad esempio non mettiamo le uova sode che invece sono previste nella ricetta tradizionale. Noi questo ingrediente lo utilizziamo nei timballi di pasta che non prevedono carne o salumi. Un esempio è la ricetta della pasta in padella alla marsalese. È una nostra scelta di cui puoi tenere in conto, oppure no ed eseguire la ricetta originale!
Altre variazioni sono l’impiego di prosciutto a dadini come unico salume impiegato, un ragù senza piselli e melanzane fritte di due varietà. Come da tradizione messinese utilizziamo per la farcitura del timballo quella violetta dolce, ma tagliata a cubetti. La melanzana nera lunga, più aromatica, l’affettiamo sottile per poi impiegarla fritta per il rivestimento esterno del timballo.
La pasta ‘ncasciata.
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Commenta! Pin Ricetta Stampa ricettaI dati sono forniti al solo scopo informativo e non sostituiscono la consultazione di un medico o di un professionista qualificato. In particolare: il dato delle calorie non è da ritenersi un consiglio alimentare o nutrizionale, i valori indicati sono puramente indicativi; si prega di consultare le etichette degli alimenti per informazioni su allergeni e intolleranze.
Ingredienti
Per il ragù
- 2 cucchiai olio extravergine di oliva
- 250 gr carne di manzo tritata
- 250 gr carne di maiale tritata
- 1 costa sedano
- 1 cipolla dorata
- 330 gr passata di pomodorini datterini
- 1 cucchiaio doppio concentrato di pomodoro
- ½ bicchiere vino rosso secco
- 2 foglie alloro
- q.b. noce moscata
- q.b. sale e pepe
Per la pasta
- 500 gr tortiglioni - o rigatoni
- 400 gr tuma - tagliata a fettine
- 25 gr burro di panna - a temperatura ambiente
- 150 gr prosciutto cotto - tagliato a dadini
- 2 melanzane ovali nere - medie
- 1 melanzana violetta - grande
- 500 ml olio di semi di arachide
- 160 gr caciocavallo ragusano - grattugiato
- q.b. olio extravergine di oliva
- q.b. pangrattato
- q.b. sale e pepe
Strumenti e Utensili
Istruzioni
Preparazione del ragù.
- Il giorno prima di preparare la pasta 'ncasciata, con gli ingredienti per il ragù prepara un condimento abbastanza fluido, seguendo la ricetta che preferisci: metodo tradizionale o con il robot da cucina. Il ragù va preparato senza i piselli, tuttavia se li gradisci puoi aggiungerli agli ingredienti previsti.Mettilo in frigorifero per conservarlo fino al momento del suo utilizzo.
Preparazione delle melanzane.
- Lava e affetta con la mandolina le melanzane nere. Taglia delle fette spesse 6 mm mettile in un colapasta con un po' di sale e lasciale a spurgare per 30 minuti.
- Lava e taglia a cubetti da 2,5 cm per lato la melanzana violetta. Metti i cubetti in uno scolapasta con un po' di sale e lascia spurgare per 30 minuti.
- Quando le melanzane avranno rilasciato la loro acqua di vegetazione, sciacqua sotto l'acqua corrente, quindi asciugale bene con un panno carta.Friggi le melanzane in olio di arachidi ben bollente (165°C) quindi appena saranno dorate mettile a scolare in una gratella. Lasciale a scolare fino al momento di usarle. Più scolano meglio è.
Preparazione della pasta 'ncasciata.
- In abbondante acqua salata lessa la pasta per metà del tempo indicato sulla confezione.Intanto ungi l'interno della teglia con il burro e cospargila di pangrattato.
- Scola la pasta e nella stessa pentola scalda metà del ragù che hai preparato il giorno prima. Aggiungi la pasta e mescola il tutto. Aggiungi il burro e il prosciutto e mescola ancora, quindi per ultimo aggiungi alla pasta metà del formaggio grattugiato. Mescola per bene affinché sia tutto ben amalgamato.
- Distribuisce delle fettine di melanzane a cavallo del bordo perimetrale della teglia, lasciandone metà al suo interno. Quindi accomoda all'interno della teglia un primo strato di pasta. Disponi sopra di esso le fettine di tuma, quindi distribuisci sopra una manciata di melanzane a dadini.
- Spolvera con il caciocavallo grattugiato, quindi fai un altro strato con un po' di ragù. Distribuisti sopra la pasta rimasta, aggiungi altre melanzane a cubetti e ancora una generosa spolverato di formaggio grattugiato.
- Ripiega all'interno della teglia le melanzane disposte sul bordo, quindi rivesti l'intera superficie con le altre fettine di melanzane.Premi per bene il tutto con il palmo delle mani, spolvera con altro caciocavallo grattugiato, quindi cospargi l'intera superficie con del pangrattato.Completa il tutto con un filo d'olio finale.
- Metti il timballo nella parte centrale del forno preriscaldato a 180°C e cuocilo per 45 minuti in modalità ventilata.Sforna e lascia riposare per 60 minuti prima di sformare il timballo e tagliare le fette da servire come porzione individuale.
Note
- Utilizza ingredienti di alta qualità per ottenere un sapore ancora più ricco e gustoso.
- Non lesinare con il formaggio! La Pasta ‘ncasciata deve essere ben gratinata.
Vini da abbinare.
L’abbinamento vino-cibo è un aspetto fondamentale per esaltare al meglio i sapori di un piatto. Nel caso della pasta ‘ncasciata, data la sua ricchezza di sapori e la sua struttura complessa, è consigliabile scegliere un vino rosso corposo e strutturato in grado di reggere il confronto con il piatto. Preferiamo vini siciliani per coerenza con la ricetta:
- Nero d’Avola: un vino rosso autoctono siciliano, noto per il suo carattere deciso e i suoi profumi intensi di frutta scura, spezie e liquirizia. Il Nero d’Avola è un vino perfetto da abbinare alla pasta ‘ncasciata, grazie alla sua capacità di bilanciare la sapidità del formaggio e la grassezza del ragù.
- Etna Rosso: un altro vino rosso siciliano di grande carattere, prodotto sulle pendici del vulcano Etna. L’Etna Rosso si distingue per la sua mineralità, i suoi profumi di frutta rossa e la sua acidità vivace. Questo vino è un ottimo abbinamento per la Pasta ‘ncasciata!
Conclusione.
Se sei curioso di provare questa ti invito a cimentarti nella sua preparazione e non lasciarti scoraggiare dalla sua complessità. Non preoccuparti se la tua pasta ‘ncasciata non sarà perfetta come quella del Commissario Montalbano. L’importante è che la gusti con gusto e in compagnia di persone care. Buon Appetito!