Quando si parla di dolci di Carnevale, si apre un vero e proprio mondo. Festa all’insegna della spensieratezza, porta sulle nostre tavole delle delizie che rendono grande da tempo immemore il nome della cucina italiana nel mondo. Tra queste è possibile citare le castagnole di Carnevale. Come in tanti altri casi, è interessante esplorare i dettagli della loro storia. Parliamoci chiaro: chi ama davvero mangiare bene, non può non interessarsi alle vicende che hanno portato alla nascita di un determinato piatto. Dopotutto parliamo sempre della cucina italiana, un vero trionfo di gusto, cultura e aneddoti speciali.
Storia delle castagnole di Carnevale
La storia delle castagnole di Carnevale si perde nei meandri del meraviglioso folklore italiano. Una delle tante versioni, fa risalire la sua origine alla volontà di omaggiare la figura di Sant’Antonio Abate, simbolo della cristianità italiana noto per essere uscito con il corpo pieno di piaghe da una lotta contro il demonio.
Per quanto riguarda le testimonianze vere e proprie, facciamo presente che, tra le prime, è possibile citare una citazione di questo dolce nell’ambito degli scritti del cuoco Antonio Latini, chef della corte degli Angioini. Sia lui, sia un altro grande della cucina italiana dei secoli passati, ossia Nascia, parlavano di struffoli. Nel corso dei secoli, si sono diffusi diversi nomi e questo dolce è stato chiamato in causa anche con espressioni come “tortelli” e “zeppole”.
Ricetta delle castagnole
Detto questo, vediamo assieme come si preparano queste prelibatezze che, in diverse parti del Paese, trovano posto sulle tavole di Carnevale. Ma prima di entrare nel vivo della ricetta delle castagnole di Carnevale facciamo presente che, come in tanti altri casi, esistono numerose varianti.
Le quantità degli ingredienti elencate sono sufficienti per preparare una trentina di castagnole, ma se devi prepararne di meno o di più, seleziona la quantità desiderata e magicamente il calcolo delle proporzioni automaticamente imposterà le quantità corrette.
Castagnole di Carnevale
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I dati sono forniti al solo scopo informativo e non sostituiscono la consultazione di un medico o di un professionista qualificato. In particolare: il dato delle calorie non è da ritenersi un consiglio alimentare o nutrizionale, i valori indicati sono puramente indicativi; si prega di consultare le etichette degli alimenti per informazioni su allergeni e intolleranze.
Ingredienti
- 200 gr farina 00
- 50 gr zucchero bianco semolato
- 40 gr burro
- 8 gr lievito vanigliato per dolci - in polvere
- 2 uova - intere
- ½ scorza di limone bio
- 1 baccello di vaniglia
- 1 cucchiaio liquore all’anice
- q.b. zucchero a velo
- q.b. olio di semi di arachide
Strumenti e Utensili
Istruzioni
- La preparazione delle castagnole di Carnevale inizia concentrandosi sul baccello di vaniglia, che deve essere inciso per prelevare i semi. Questi ultimi, vanno poi uniti allo zucchero e mescolati assieme. Successivamente si prende la farina, si uniscono i semi di vaniglia e lo zucchero, per poi integrare anche il burro, la scorza di limone ben grattugiata, il liquore.
- Una volta archiviati questi step, si aggiunge anche il lievito – attenzione, deve essere setacciato – e salando il composto. Si procede poi impastando e, non appena si nota che l’impasto è diventato sufficientemente omogeneo, si modella una forma affine a quella di una pagnotta, per trasferire poi il tutto in una ciotola da coprire con la pellicola trasparente. Il passo successivo prevede il fatto di lasciarla riposare per una mezz’oretta circa.
- Nel frattempo, ci si deve concentrare sull’olio. Per la frittura, è bene che raggiunga una temperatura pari a 170°C. Mentre si scalda, arriva il momento di prendere l’impasto e di realizzare le castagnole, modellando delle palline del peso massimo di 10 grammi l’una.
- Man mano che vengono realizzate, si mettono nell’olio per friggerle. In questa fase, è fondamentale concentrarsi affinché la cottura sia uniforme. Man mano che sono pronte, devono essere cosparse di zucchero e disposte su un piatto – o su una teglia – ricoperta con carta assorbente, così da eliminare l’eventuale olio in eccesso.