I cardi in tempura sono una pietanza che si potrebbe definire fusion, una “versione orientalizzata” dei classici cardi fritti in pastella tipici della cucina palermitana, alla quale sono molto legato per nascita. Si tratta di una golosa alternativa a quella tradizionale dove il fritto è ben croccante e i cardi resi ancor più sfiziosi dalla presenza di filetti alici all’interno. Il loro sapore sapido sposa perfettamente col sapore dolce – amaro di questa particolare verdura invernale.
I cardi nella gastronomia palermitana.
Nella tradizione della cucina di casa mia, un posto importante lo hanno sempre avuto i cardi. Questo vegetale invernale non manca mai tra i fritti pastellati serviti durante le cene delle Vigilie della Madonna e di Natale.
In dialetto palermitano i cardi li chiamiamo carduna (dal francese chardon). A tal proposito, sembra che i palermitani abbiano imparato ad apprezzarli alla fine del Duecento proprio dagli odiati francesi contro cui si era mossa la rivolta dei Vespri siciliani. Le milizie francesi pare facessero incetta di cardi selvatici presso un terreno incolto dove, in periodo borbonico, sorse il famoso carcere-fortezza dell’Ucciardone. Questo deve il suo nome curioso proprio al termine francese chardon, un ricordo dell’esteso campo di cardi che esisteva prima della sua costruzione.
Cardi, questi sconosciuti.
Il cardo è una pianta erbacea invernale il cui aspetto e sapore ricorda quella dei carciofi. Per le sue virtù depurative è un vero toccasana ... Leggi di più!
Con le sue coste dure e filamentose, il cardo è immangiabile se non viene pulito bene e lessato a lungo
Cardi in tempura, con le alici.
Ma torniamo alle feste di Natale della mia adolescenza quando a casa di frittelle di verdure se ne facevano una quantità industriale. Erano prevalentemente cardi, carciofi e broccoli avvolti in una pastella lievitata e fritti in olio bollente. Io ci impazzivo, soprattutto i cardi il giorno dopo, freddi con una spruzzatina di limone, erano deliziosi anche se un po’ difficili da digerire per via di quella pastella golosa ma pesante.
La mia ricetta fusion dei cardi in tempura è una versione “più leggera” dei cardi fritti alla palermitana. La pastella in stile giapponese è perfetta per evitare che i cardi si inzuppino troppo di olio e rimangano croccanti.
Poco prima di passare i cardi nella pastella li ho farciti con qualche filetto di alice sottolio. Così li ho passati in olio bollente nella speranza che i gambi non si aprissero durante la frittura. L’operazione come puoi vedere dalle foto è ben riuscita!
Cardi in Tempura
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Commenta! Pin Ricetta Stampa ricettaI dati sono forniti al solo scopo informativo e non sostituiscono la consultazione di un medico o di un professionista qualificato. In particolare: il dato delle calorie non è da ritenersi un consiglio alimentare o nutrizionale, i valori indicati sono puramente indicativi; si prega di consultare le etichette degli alimenti per informazioni su allergeni e intolleranze.
Ingredienti
- 8 cardi già lessati - di media dimensione
- 60 gr filetti di alici sott’olio
- 1 limone bio
- 1 uovo
- 1 bicchiere acqua fredda
- 6 cubetti di ghiaccio
- 200 gr farina di riso
- 1 cucchiaio amido di mais
- 500 ml olio di semi di arachide
- q.b. sale marino fino
Strumenti e Utensili
Istruzioni
- I cardi una volta cotti vanno lasciali scolare e raffreddare completamente.Scalda l’olio in padella, quindi prepara la pastella sbattendo per prima l’uovo con l’acqua fredda e un pizzico di sale. Quando ottieni un composto liquido e schiumoso aggiungi la farina e il ghiaccio, muovi appena con una forchetta evitando di omogenizzare l’impasto.
- Adesso che la pastella è pronta e l’olio caldo, farcisci i cardi (solo quelli interi) con le alici, quindi passali nella pastella rapidamente e facendo in modo da raccogliere la farina sul fondo. È indispensabile usare le mani per tenere il cardo ben chiuso.Immergi nell’olio bollente e attendi che le bolle intorno siano diventano più piccole, solo allora la frittura è pronta da scolare.Friggi pochi pezzi alla volta e ponili sopra una carta assorbente dopo averli fritti, quindi impiatta e porta a tavola.