Le arancine palermitane sono solo una delle tante specialità della cucina siciliana, una prelibata “palla di riso”, croccante fuori e un cuore morbido e succulento dentro.

Le arancine si trovano, tutto l’anno, nei bar e nelle rosticcerie palermitane già dal primo mattino, essendo uno degli snack prediletti dai palermitani che amano una “prima colazione sostanziosa”. A Palermo si consumano in grandi quantità soprattutto il 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia. In casa si preparano quasi esclusivamente per quel giorno particolare.

Arancine palermitane, quelle vere!

Varianti della ricetta.

Sono tante le varianti di arancine esistenti nell’Isola e le ricette differiscono e anche tanto di città in città. Le differenze non si limitano al nome, o all’uso di particolari ingredienti, persino la forma denota l’appartenenza a una specifica provincia.

La forma rotonda si usa prevalentemente per l’arancina palermitana. Invece assume forma conica nella Sicilia orientale dove questa specialità è chiamata arancino.

Si dice arancina o arancino?

Il nome declinato al maschile è quello con cui questa specialità è maggiormente conosciuta fuori dal territorio isolano. Questo grazie allo scrittore Andrea Camilleri, che l’ha resa celebre col suo romanzo “Gli arancini di Montalbano”. Va detto però che la ricetta descritta a pagina 329 del romanzo di Camilleri, nulla ha a che vedere con quella delle arancine palermitane.

Per rendersi conto delle differenze basta leggere le pagine del romanzo.

“Adelina ci metteva due jornate sane sane a pripararli. Ne sapeva, a memoria, la ricetta. Il giorno avanti si fa un aggrassato di vitellone e di maiale in parti uguali che deve còciri a foco lentissimo per ore e ore con cipolla, pummadoro, sedano, prezzemolo e basilico. Il giorno appresso si pripara un risotto, quello che chiamano alla milanìsa, (senza zaffirano, pi carità!), lo si versa sopra a una tavola, ci si impastano le ova e lo si fa rifriddàre.
Intanto si còcino i pisellini, si fa una besciamella, si riducono a pezzettini ‘na poco di fette di salame e si fa tutta una composta con la carne aggrassata, triturata a mano con la mezzaluna (nenti frullatore, pi carità di Dio!). Il suco della carne s’ammisca col risotto.
A questo punto si piglia tanticchia di risotto, s’assistema nel palmo d’una mano fatta a conca, ci si mette dentro quanto un cucchiaio di composta e si copre con dell’altro riso a formare una bella palla. Ogni palla la si fa rotolare nella farina, poi si passa nel bianco d’ovo e nel pane grattato. Doppo, tutti gli arancini s’infilano in una padeddra d’oglio bollente e si fanno friggere fino a quando pigliano un colore d’oro vecchio. Si lasciano scolare sulla carta. E alla fine, ringraziannu u Signiruzzu, si mangiano!“
Andrea Camilleri – “Gli arancini di Montalbano”.

Le ricette non sono tutte uguali.

Quella del nome è una disputa che divide in due la Sicilia da sempre, una diatriba che ha visto dibattere tutti gli studiosi delle tradizioni siciliane e per la quale si espressa l’accademia della crusca che ha concesso stessa validità alle due denominazioni. Tuttavia vale la pena soffermarsi sul fatto che la diversità tra le arancine palermitane e “le altre”, non è tanto il nome, ma il modo di prepararle.

Nella ricetta di Adelina del romanzo di Camilleri, non c’è zafferano e addirittura sono presenti salame e uova tra gli ingredienti. Tutte cose in netto contrasto con le origini musulmane di questa prelibatezza. La ricetta delle arancine palermitane, invece risponde più chiaramente agli usi alimentari di quei Musulmani che fecero di Palermo una delle città più importanti del Mediterraneo.

Arancine palermitane, quelle vere!

Una squisitezza donataci dagli arabi.

Secondo l’ipotesi storica più accreditata le origini dell’arancina risalgono alla dominazione Musulmana in Sicilia (dal IX al XI secolo).

Furono i musulmani a introdurre le colture del riso e dello zafferano nell’Isola. Egli stessi, come tutti i popoli del Medio Oriente, avevano l’abitudine di consumare del riso lesso condito con dello zafferano. Lo mangiavano appallottolandolo prima intorno a un po’ di carne.

Tanto per cominciare il nome.

Certamente il nome, e l’aspetto della nostra arancina deriva da una ricetta chiamata Nāranjīya, termine che significa arancia in arabo. Questa ricetta, che si trova nel più diffuso ricettario arabo in Occidente, quello di Muhammad al Baghdadi del 1226, descrive delle polpette di carne di montone grandi quanto un’arancia immerse ripetutamente nell’uovo sbattuto fino a farle divenire del colore delle arance.

Si tratta del più antico ricettario arabo conosciuto.

Muhammad ibn al-hasan ibn Muhammad ibn al-Kartm al-Katib al-Baghdadi compose il suo “Libro di cucina” nel 1226, appena tre decenni prima che le orde mongoliche invadessero l’impero califfale, annientandolo e frammentandolo.
La sua voce di cuoco abile e sobrio si leva dunque dall’estremo apice di splendore della Bagdad abbaside, quando la popolosa capitale del mondo musulmano, ormai avvolta dalla grande espansione turca, mandava dai suoi magnificenti minareti gli ultimi bagliori di centro del mondo, luogo principe della cultura medievale, fucina dell’arte suprema del libro.

Le analogie tra le arancine palermitane e le specialità della cucina orientale sono tante. Ad esempio, sono simili ai Kibbeh libanesi dove si usa il bulghur a posto del riso.

Invece, la panatura e la frittura di questa palla di riso, pare essere una magia dei cuochi di Federico II. Questi la inventarono per rendere più appetitosi e agevoli i pic-nic dell’Imperatore durante le sue battute di caccia.

La nostra ricetta casalinga.

La ricetta delle arancine palermitane è quella a cui sono legato per nascita e che conosco bene grazie alla ricetta di famiglia tramandatami nel tempo. La sua preparazione è un processo lungo e laborioso nel quale riso e farcitura vanno preparati il giorno prima.

Arancine palermitane, quelle vere!
Le arancine sono così buone che non smetteresti mai di mangiarle! Ogni volta che le prepariamo sono sempre un successo a tavola, perfino il nostro gatto le preferisce calde appena fatte 🙂

La nostra ricetta è l’elaborazione della ricetta casalinga della mamma. Grazie anche a qualche espediente rivelatoci da cuochi professionisti che si occupano di gastronomia, otteniamo risultati simili a quelli delle più rinomate rosticcerie cittadine.

A parte i lunghi tempi di preparazione e la necessità di acquisire una certa manualità per la formatura delle arancine, se esegui le indicazioni riportate nella ricetta non avrai alcun problema a ottenere anche tu ottimi risultati.

Condimenti e varianti delle arancine palermitane.

No c’è dubbio che l’arancina tradizionale per antonomasia sia quella che i palermitani definiscono “alla carne”. Un’ottima variante è quella chiamata “al burro”. In genere per distinguerle gli si conferisce forme diverse. Ad esempio, all’arancina al burro viene data una forma più allungata. Il procedimento per modellarla e friggerla ovviamente è identico, cambia soltanto il ripieno.

Arancine palermitane, quelle vere!
Arancine palermitane, quelle vere!

Negli anni Settanta tra le arancine vendute dagli ambulanti c’era anche una curiosa versione dolce da intingere nello zucchero e con un ripieno a base di crema alla gianduia.

A Palermo le versioni classiche di arancine, si trovano in tutti i bar e rosticcerie della città che spesso ampliano l’offerta con varianti dagli ingredienti più diversi.

Difficoltà e organizzazione.

Per la preparazione delle arancine occorre organizzarsi per tempo. Bisogna preparare, il giorno prima di confezionare e friggere le arancine, il riso e la farcitura a seconda del tipo che si vuole preparare: alla carne, o al burro.

Riso e farcitura hanno bisogno di riposare almeno una notte per essere lavorati in modo perfetto. Solo dopo questo “riposo” si può procedere con la formatura, quindi con la panatura e la frittura dell’arancina.

Se non hai le particolari abilità manuali richieste per questa ricetta, ti consiglio l’uso di questo utensile per avere arancine perfette in porzioni perfettamente identiche.

Arancine palermitane

Biagio Barraco
La preparazione delle arancine è un processo lungo e laborioso, per il quale occorre organizzarsi per tempo. Riso e farcitura vanno preparati il giorno prima di confezionare e friggere le arancine.
Street food
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Preparazione 1 ora
Cottura 40 minuti
Riposo del riso e delle arancine formate 9 ore
Tempo totale 10 ore 40 minuti
Portata
Antipasto
Piatto unico
Difficoltà
Media Difficoltà
Provenienza
Cucina italiana
Cucina siciliana
Porzioni 30 pezzi
Calorie a porzione 420kcal
stagione migliore tutto l’anno
arancina palermitana / cucina palermitana

Ingredienti

Ingredienti per il riso.

Per la formatura e la frittura delle arancine.

Attenzione a questi allergeni presenti tra gli ingredienti.
Arachidi
Glutine
Latticini
Sedano

Istruzioni

Preparazione del riso.

  • A eccezione del riso, metti tutti gli ingredienti per la preparazione del brodo in una pentola capiente, quindi accendi il fornello e mescola gli ingredienti tra loro.
    Intanto che il brodo raggiunge l'ebollizione, lava il riso in abbondante acqua fredda per privarlo dell’amido in eccesso.
    Una volta raggiunta l’ebollizione abbassa al minimo la fiamma e aggiungi il riso al brodo.
    Si tratta di eseguire una cottura simile a quella del riso pilaf, cioè devi attendere semplicemente che il riso assorba tutta l’acqua. Una cosa importantissima non mescolarlo mai!
    Dopo circa 15 minuti l’acqua sarà assorbita del tutto e il riso sarà perfettamente cotto. Aggiungi il pepe macinato, aggiusta di sale se occorre, quindi mescola per bene il tutto.
    Stendi il riso in un grande piatto e lascialo raffreddare all’aria, non metterlo in frigorifero, piuttosto coprilo con della carta assorbente.
    Attendi che il riso raggiunga la giusta consistenza: per poter essere lavorato deve risultare duro e appiccicoso. Ci vorranno almeno 8 ore.
    Al posto del dado e dell’acqua puoi impiegare del brodo vegetale ben filtrato nella stessa quantità dell’acqua indicata nella ricetta, ma attenzione al sale, se il brodo è già abbastanza salato.

Formatura delle arancine.

  • Come prima cosa devi modellare la farcitura che hai scelto per realizzare delle sfere grandi quanto una pallina da ping-pong.
    Ungi le mani con dell’olio e procedi realizzandole una alla volta. Appena hai ultimato il condimento, metti le palline in frigorifero per almeno 15 minuti.
  • Per formare le arancine, bagna le mani con acqua fredda, prendi il riso con una mano e stendilo per bene sul palmo dell'altra mano (quella non dominante). Forma un incavo nel riso e riempilo con una pallina di farcia.
  • Richiudi il riso ai bordi su sé stesso, come a formare una coppetta. Completa la palla aggiungendo del riso nella parte superiore e lavorala con le mani fino a quando il condimento non sarà completamente inglobato.
    Per apprendere la formatura dell'arancina può esserti di aiuto il video in fondo a questa ricetta.
  • Ripeti l'operazione della formatura fino all'esaurimento degli ingredienti, quindi metti a riposare le arancine per una buona mezz'ora in frigorifero.

Panatura delle arancine.

  • Intanto che le arancine "riposano", con l’aiuto di una frusta prepara la pastella con acqua e farina. Dovrà risultare liscia e cremosa.
    Immergi per bene le arancine nella pastella e lasciale scolare per alcuni minuti su di una griglia.
  • Passa le arancine una alla volta in una miscela di farina di mais e pangrattato per ricoprirle interamente. Una volta terminato, lascia compattare le arancine panate per almeno 20 minuti in frigorifero.

Frittura delle arancine.

  • In abbondante olio bollente, friggi le arancine rigirandole di tanto in tanto fino a quando non saranno ben dorate. Procedi con pochi pezzi alla volta a seconda della capienza del tegame.
    Scola per bene e adagia le arancine su carta assorbente. Vanno mangiate caldissime!

Video

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Se non hai le particolari abilità manuali richieste per questa ricetta, ti consiglio l’uso di questo utensile per avere arancine perfette in porzioni perfettamente identiche.

Consigli per smaltire correttamente l'olio usato. Questa ricetta prevede la frittura degli alimenti, se vuoi provarla ricordati di non buttare l’olio nel lavello o nello scarico del WC perché è molto dannoso per la salute dell’uomo e per l’ambiente. Per smaltire correttamente l’olio di frittura, procurati un recipiente dove versarlo quando si sarà raffreddato. Questo va portato in una delle isole ecologiche che trovi in città, o nei distributori di benzina e nei supermercati che provvedono al ritiro gratuito dell’olio esausto. Ricorda, la natura ci restituisce quello che gli diamo, difendi il pianeta dove vivi!

Biagio Barraco

Arredatore e blogger con la passione per la cucina.

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26 Comments

  1. […] utilizzato nelle gastronomie e rosticcerie della città, oltre che per confezionare le famose arancine, per realizzare diverse ricette di rosticceria tipica meno note: ravazzate, rizzuole, spiedini […]5 stars

  2. Lory Fiamma says:

    Straordinario!
    Eccezionale l’accuratezza della descrizione di ogni dettaglio della ricetta, la storia, le origini.
    Nulla è lasciato al caso su questo sito.
    Eccellente!!!
    Da 1000 stelle!
    Loredana5 stars

    1. Grazie Lory, molto gentile 🙂

  3. Giuseppe Corrao says:

    Blog gestito in maniera maniacale da parte tua, Biagio.
    Step della preparazione egregiamente illustrata con filmati e foto descrizione dettagliata e minuziosa
    Ottimo blog di cucina!5 stars

    1. Grazie Giuseppe, i vostri commenti sono sempre così gentili.

  4. Rosa Sennato says:

    La ricetta originale palermitana doc! Grazie Biagio per l’accuratezza con cui descrivi i piatti della nostra tradizione.5 stars

    1. Rosa ti ringrazio.

  5. […] della mia città, vedrai la gente che a qualsiasi ora del giorno mangia passeggiando, non solo le arancine, o il mitico sfincionello, di cui ti ho già parlato, ma anche e soprattutto il famoso pane con […]

  6. […] in una inquadratura per strada, addentava quello che sembrava, più che un uovo, una vera e propria arancina! Forma, grandezza e aspetto, erano quelli. A quel punto la mia curiosità è aumentata e di […]5 stars

  7. […] nella quale la cucina del palermitano certamente primeggia, basta citare i due campioni assoluti: arancina e […]5 stars

  8. […] unico, è una torta di patate ripiena, che tradizionalmente a Palermo si prepara, insieme alle più famose arancine, il giorno della festa di Santa Lucia. Infatti la tradizione vuole che il 13 Dicembre, il giorno […]5 stars

  9. Bellissimo articolo… La storia, la cultura siciliana attraverso un simbolo dello Street food5 stars

  10. Arancina “accàinne” e “abbùrro” !! Belle cavure e ben cunsate !!!! Basta così !!! Tutte ste varianti che girano naaaaaaaaa !!!! ?5 stars

    1. ACCARNE A VITAAA!!!!

  11. […] leggera a quello a base di ragù di carne. Una pietanza che dalle mie parti, così come le famose arancine, viene preparata il 13 dicembre per Santa Lucia. Giorno in cui per devozione alla santa non si […]5 stars

  12. Darlhia says:

    Bella ricetta e facile5 stars

  13. ARANCINE CU SCRUSCIO ‼️
    Ebbene sì, amici di questo stupendo gruppo: arancine cu scruscio !
    Ho avuto l’onore ed il piacere di potere gustare le arancine fatte dal nostro leader Chef Biagio, appena fritte !!! Nienteeeee…… Una panatura da urlo ! Croccantissima e profumata di zafferano con cuore di ragù dolcissimo ! Grande Biagio !! ❤️???‍?5 stars

    1. Sono contento che ti siano piaciute 😉 Davvero grazie !

  14. […] be fair, we are sharing with you both versions: arancino and arancina. The result will just be yummy in both […]5 stars

  15. Vivo negli Stati Uniti da 1 anno, sono piemontese (mezza calabrese), ma per 3 anni ho vissuto a Palermo e sono ghiotta di arancine. Quest’anno volevo rendere onore anche qui alla Santa Lucia palermitana, e seguendo questa ricetta ho prodotto le mie prime arancine: uno spettacolo!!! Sia alla carne che al burro. Grazie mille e salvo immediatamente la pagina.5 stars

    1. Ciao Elisa siamo contenti che ti sia piaciuta la ricetta, continua a seguirci anche nei social

  16. Fantastiche! Non aggiungo altro, utile la farcitura a palline da passare in frigo, grazie5 stars

    1. Grazie, spero sia uno spunto utile per te.

  17. buona ricetta palermitana ottima provata anche da me5 stars

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